14/11/2023

Intervista di Eleonora Lagonigro a Economy Magazine

Intervista di Eleonora Lagonigro a Economy Magazine

«Lo sport ci insegna a competere alla pari»

Eleonora Lagonigro, Director of Corporate Business Area di KRUK Italia: «Nel mondo del lavoro e nella carriera non esiste ostacolo che una donna non possa superare come un uomo»

Per Eleonora Lagonigro, Responsabile della linea di business Corporate italiana del Gruppo KRUK, un colosso paneuropeo della gestione del credito, la carriera è una specie di salto ostacoli, come nell’equitazione e nell’agility dog, discipline di cui è appassionata grazie all’amore per i suoi cani e i suoi cavalli.

Questa similitudine non vuole essere un riferimento agli “ostacoli” della disparità di genere ma  ai “salti” di un percorso in cui uomini e donne si sfidano alla pari, proprio come accade nelle competizioni di equitazione e di agility dog, dove le categorie sono miste, senza distinzione di genere o di età, e organizzate semplicemente in base al livello tecnico cåonquistato sul campo.

Certo lei è una mosca bianca: una donna che ha fatto carriera nel comparto della gestione dei crediti, che ancora oggi è fortemente rappresentata da uomini. Qual è stato il suo percorso e le sfide che ha affrontato?

Prima di KRUK ho avuto altre esperienze più o meno lunghe, ma il mio percorso è sempre stato caratterizzato dalla costante voglia di imparare e non quella di arrivare. Punto sulle competenze, sulla preparazione, sul miglioramento continuo per poi assaporare la gioia dei risultati ottenuti. La più grande sfida? Il tempo, che a volte sembra non aspettarti ma che alla fine, si sa, è galantuomo. Aggiungo che KRUK Italia, a sua volta, rappresenta una realtà in controtendenza nel settore: infatti, il 61% della forza lavoro a tutti i livelli è di sesso femminile.

Poi c’è la sfida della famiglia. Come ha gestito la conciliazione famiglia/lavoro? Quali sono stati i sacrifici?

Non è sempre stato facile, soprattutto gestire la maternità delle mie due figlie in un’epoca in cui lo smart working non esisteva e il part-time non era contemplato per posizioni come la mia. Ho sempre puntato sulla qualità del tempo, sulla priorità e sulla responsabilità del mio ruolo di moglie, madre e manager. Oggi per la mia famiglia “casa” è il porto sicuro dove rifugiarsi e di questo ne sono orgogliosa. Sul work-life balance ho da sempre la mia visione.

Cioè? Può spiegarla?

La mia è una visione fondata su “libertà” e “rispetto”. Libertà di scelta; per esempio, quando costruire una famiglia, dove lavorare, senza frustrazioni e condizionamenti. E rispetto delle scelte personali e allo stesso tempo degli impegni privati e professionali.

E questa visione in azienda come si ripercuote?

In KRUK supportiamo team eterogenei attraverso la politica di gruppo sulla Diversità e Inclusione, volta a creare un ambiente di lavoro diversificato e multiculturale. In conformità con la policy, tutti i dipendenti sono tenuti a rispettare il diritto alla privacy dei propri colleghi, a non interferire con i loro affari personali e ad accettare eventuali differenze esistenti. Garantiamo pari opportunità di promozione e sviluppo professionale indipendentemente da sesso, età, disabilità, condizioni di salute, etnia, nazionalità, religione, convinzioni personali, orientamento sessuale, stato familiare, stile di vita o qualsiasi altro criterio che potrebbe far sì che un individuo venga trattato meno favorevolmente rispetto ad altri.

Come fate a monitorarne l’efficacia?

Il nostro ecosistema etico uniforme a livello di gruppo si basa su norme sociali e regolamenti interni, istruzioni e procedure, nonché sulla nostra Politica sui Diritti Umani e sul Codice Etico implementati nel 2023. Questi documenti sono in linea con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, proteggendo dignità e garantendo giustizia a ogni individuo. Un modulo dedicato di “whistleblowing” è disponibile sul nostro sito e può essere utilizzato da tutti i nostri stakeholder. Il modulo è disponibile nelle lingue locali dei paesi in cui operiamo. Inoltre, KRUK S.A. ha creato un team di mediazione e consultazione che gestisce i reclami relativi a conflitti e disparità di trattamento. Una denuncia può essere presentata da qualsiasi persona che abbia assistito, sia stata colpita o sia a conoscenza di un comportamento inappropriato.

E per scongiurare il pericolo del pinkwashing, che è sempre dietro l’angolo?

Oggi molte realtà sono più concentrate a contare quante donne sono in organico, anziché raccontare quali donne collaborano in azienda. Un peccato, perché dietro ogni persona c’è una storia di vita che merita di essere ascoltata e oggi io ringrazio KRUK ed Economy per aver dato spazio alla mia.

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